I.S.A. Chierici, 2009

In questa recente ricerca dedicata agli studenti e agli insegnanti dell’Istituto d’Arte Chierici di Reggio Emilia Boni organizza il lavoro secondo una struttura narrativa chiara ed essenziale:  gli insegnanti sono fotografati a figura intera e ambientati negli spazi nei quali lavorano: essi sono se stessi e contemporaneamente rappresentano la scuola; gli oggetti costruiti dai ragazzi sono presentati nella forma di delicati still life che ne mettono in evidenza le strutture e le materie, dunque le capacità di questi giovani; gli studenti sono ritratti su fondo bianco, la ripresa è più ravvicinata, i volti in piena evidenza: sono i protagonisti non solo delle immagini che li riguardano ma anche di tutta la ricerca fotografica svolta in questa scuola.

Roberta Valtorta

 

Il tempo passa, i giovani ritornano negli stessi luoghi ma con ideali e progettualità diverse. Quali persistenze rimangono? Attraverso una metodologia mirata che può essere definita una “ricerca in vitro”, si è voluto misurare le possibili varianti di un contesto in cui volti, luoghi, strumenti sono gli indicatori che ne segnano il cambiamento, verso il liceo della creatività, nuova prossima evoluzione della specie. Antropometrie dell’arte: luoghi, persone e strumenti, il vissuto del Chierici. Ecco perché in una fase di cambiamento storico per questo istituto, abbiamo voluto fissare l’attenzione sugli sguardi e la memoria dei luoghi per cogliere il fil rouge che unisce chi ama e ricerca la creatività oggi. Conoscere e riconoscere i giovani di oggi e chi li aiuta a trovare un’identità. La scuola siamo tutti noi. Riconosciamola e apprezziamola.

Maria Grazia Diana

C - print, cm 24x32, edizione di 9 e cm 70x85 edizione di 5